01/07/2011
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Solidarietà al movimento NO TAV, dal carcere di Spoleto
Solidarietà al movimento NO TAV
(da Lavori in Corso, n. 237 giugno 2011)
La questione della Tav in Val di Susa riesplode. Ormai i termini della questione sono noti: opera inutile, antieconomica, devastante per l’ambiente, per la popolazione locale ecc. Pro, sono i soliti profittatori delle commesse pubbliche (i miliardi di euro sono tanti) e pro sono anche i ?modernizzatori?, di vario colore, di destra e di sinistra (meglio di centrosinistra, Pd, per non usare metafore). Contro, i soliti sognatori del buon tempo antico, arroccati, dicono i modernizzatori, ai loro vetusti credi sociali, ambientali, antropologici addirittura. David Harvey, nel suo ultimo libro, apparso di recente in Italia, ?L’enigma del capitale?, ricorda le parole del guru della finanza Warren Buffet, secondo il quale la lotta di classe è in atto, ma la sta facendo (e soprattutto vincendo) la ?classe ricca?, come dice Buffet. ?Modernizzazione? (come privatizzazione ecc.) è altro nome della lotta di classe in atto.
Appelli e mobilitazioni a sostegno dei No Tav della Val di Susa sono tanti in tutta Italia. Ma questa dichiarazione è veramente bella, significativa, viene dal ?mondo offeso?:
“L’ingiustizia in un luogo qualunque
è una minaccia per la giustizia ovunque”
(Martin Luther King)
Il mondo ci ha rifiutato, ma noi non abbiamo del tutto rifiutato il mondo.
Molti di noi non hanno più né sogni né speranze, ma sperano lo stesso in un modo migliore per i propri figli e nipoti.
Per molti di noi il mondo non va oltre il confine della propria cella, ma non rinunciamo lo stesso a interessarci del mondo.
Molti di noi si sono piegati, ma non si sono ancora spezzati e hanno ancora la forza di amare il mondo là fuori.
Molti di noi vivono di poco e di niente, ma sognano lo stesso un modo migliore per tutti gli altri. Ormai nelle carceri italiani ci sono suicidi, morti, autolesionismi, disumanità, violenze ed illegalità istituzionale, ma non vogliamo che là fuori diventi un luogo infame come da noi.
Molte volte comunisti e movimenti extraparlamentari ci hanno dato solidarietà.
Questa volta è il mondo carcerario che vuole dare sostegno al mondo esterno.
Solidarietà al movimento No TAV, a tutti gli abitanti della Val Susa e a chi li sostiene.
Gli ergastolani e i detenuti del carcere di Spoleto
(ringraziamo il Circolo Culturale Primomaggio che ci ha fatto pervenire questa dichiarazione).
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