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dicono di noi
16/05/2008
LA VOCE

Primo Forum dei movimenti umbri “per i beni comuni”
Alleati in nome dell’ambiente

Si tiene in questo fine settimana, a Ferentillo (Terni), il primo Forum dei “movimenti per i beni comuni”. Si tratta, spiegano gli organizzatori, di “un momento di riflessione sulla situazione umbra, organizzato da tutti i comitati in lotta contro le lobby economiche alla ricerca del massimo profitto e contro la falsa informazione sulle risorse ed il risparmio energetico”. Associazioni che protestano anche, e a volte soprattutto, contro le amministrazioni locali, dalla Regione ai comuni, che non farebbero gli interessi delle popolazioni. Quattordici le associazioni promotrici, delle quali 7 nate su questioni ambientali locali: comitati di cittadini per la difesa del loro “bene”, che sia l’acqua, l’aria o il paesaggio.
“Ci derubano dell’acqua e ci inquinano l’aria e l’acqua, lasciandoci montagne di rifiuti dopo avere depredato tutte le risorse. Distruggono gli ecosistemi ed il paesaggio, cementificano il nostro territorio e le montagne per illusorie alternative energetiche che non apportano beneficio agli umbri”, afferma Elisabetta De Persio, perugina, che è la promotrice del Forum. Il lavoro di preparazione del Forum da parte del coordinamento dei comitati in lotta è durato mesi. Adesioni alla tre giorni di Ferentillo sono giunte dalla Sinistra critica di Orvieto, dal comitato contro lo svincolo Sud di Spoleto, dal comitato NoTubo e da Giuseppe Moretti e Alberto Rizzi della Rete bioregionale. Uno dei problemi del nuovo Coordinamento dei comitati è che le iniziative e le lotte locali non sono ben evidenziati agli occhi dell’opinione pubblica umbra e nazionale. “Troppo passa sotto silenzio, ma qui si stanno compiendo dei gravi scempi - afferma Gianni Iacarella del comitato “Don Chisciotte” contro l’eolico. - Sono stati fatti una serie di interventi pesantemente negativi su risorse quali le acque, l’aria e il paesaggio dell’Umbria. Ci sono insediamenti industriali fuori luogo, l’attuale cementificazione selvaggia è da boom economico.
“Ci muoviamo fuori dalla politica - spiega Iacarella, insegnante che abita in Valnerina. - Trattiamo di problemi concreti che non hanno l’attenzione che meritano. Ad esempio: pur essendo Terni la città che in Italia spreca più acqua, adesso il Servizio idrico integrato (Sii) sta per realizzare, in Valnerina, un nuovo acquedotto di 28 chilometri, proprio mentre la Valnerina è candidata per entrare nel patrimonio mondiale dell’Unesco”.
“Se continuerà tale erosione dell’ecosistema e del paesaggio - continua - i nostri turisti rischieranno grosse delusioni. La discarica di Pietramelina è un disastro a cielo aperto, il Rio Fergia era un torrente impetuoso ed è diventato un rigagnolo per le speculazioni di pochi, si vorrebbe un impianto eolico industriale sul monte Petano con pale alte 121 metri, Spoleto deturpa la sua città antica piazzandoci davanti un ‘ecomostro’. L’Umbria - conclude Iacarella - è immersa in un modernismo tutto suo, ma non vive la modernità”.

Paolo Giovannelli