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dicono di noi
15/08/2007
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UN LIBRO AL DI' Il Circolo Culturale Primomaggio presenta "L'Africa dimenticata"

Vi inviamo, in allegato, la copertina della nostra nuova pubblicazione "L'Africa dimenticata" che è la trascrizione degli incontri a Bastia Umbra con Padre Giulio Albanese, Padre Renato Kizito Sesana e Jean Leonard Touadì, rigraziando molto il CESVOL (Centro servizi per il Volontariato) di Perugia e Chiara Gagliano per la possibilità di fare questo libro. Sotto la mia premessa al libro.



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Il grande evento del Forum Sociale Mondiale di Nairobi svoltosi dal 20 al 25 gennaio 2007, di cui si è parlato pochissimo nel Nord del mondo, conferma la tesi del titolo di questa pbblicazione "L'Africa dimenticata" e le logiche e gli interessi dei grandi media mondiali. Per questo, con questo libro che in realtà è la trascrizione della registrazione di alcune serate del circolo culturale "primomaggio", al di là dei mesi trascorsi dalle iniziative, rimanendo inalterato il valore delle cose dette, le riproponiamo all'attenzione dei lettori perché il contributo di giornalisti come Padre Giulio Albanese e Padre Renato Kizito Sesana, entrambi comboniani, e Jean Leonard Touadì, tutti profondi conoscitori ed esperti di questo meraviglioso continente che è l'Africa, è utilissimo a farci capire qualcosa in più che ci è indispensabile per un approccio serio e che non si fermi agli stereotipi.L'Africa ricca, ma impoverita perché derubata; l'Africa che muore, ma che è più viva che mai e giovanissima; l'Africa che vive in migliaia di baraccopoli, ma che ha l'energia, la vitalità, la gioia di vivere dei ragazzi di Korogocho che abbiamo portato in Umbria il 7 e 8 maggio; l'Africa dei villaggi turistici e dei safari, ma anche quella dei villaggi senza pozzi d'acqua e senza ambulatori; l'Africa delle guerre su commissione, del cancro della corruzione, ma anche degli splendidi parchi e dei grandi animali, di riti e costumi antichissimi; il continente dove siamo tutti vittime del mal d'Africa. Noi stiamo da alcuni anni provando a capirlo con gli incontri che organizziamo ed i libri che presentiamo perché non vogliamo usarlo, calpestarlo, offenderlo, ferirlo; non vogliamo prendergli il petrolio ed inquinarlo come fa l'Eni in Nigeria, vendergli armi che mietono vittime come in Somalia, parlargli di diritti umani ma dimenticare il popolo Saharawi e commerciare tranquillamente (senza porci domande) con il Marocco, parlare di giustizia e firmare gli EPA, dire di aiutarli e distruggere la loro agricoltura e fare cioccolato senza cacao.Insomma anche l'Africa è un bene comune e per questo va salvaguardato e non può essere solo fonte di ricchezza per le tanti multinazionali che vi operano, ma deve esserlo innanzitutto per i suoi abitanti.Questo libro vuole essere un piccolo strumento per provare a capire un po' di cose, un antidoto alla scarsa informazione quando non è vera e propria disinformazione dei media, un tentativo dal basso di costruire "un altro mondo possibile".Vorrei chiudere con una parte di una poesia "Africanità" di un poeta Nuba (popolo del Sudan a noi caro),Yousif Kuwa Mekki:



Fratelli


Perdonatemi


La mia franchezza e il mio coraggio


Malgrado l'umiliazione dei miei nonni,


Malgrado la schiavitù di mia
nonna


Malgrado la mia ignoranza


La mia arretratezza


La mia
ingenuità.


Il mio domani verrà.


Coronerò


La mia dignità con la
conoscenza


Accenderò la mia fiaccola


E alla sua luce


Costruirò la
mia civiltà.


E allora


Tenderò la mano


Perdonerò quelli che tentarono


Di distruggere la mia identità


Perché le mie aspirazioni


Sono amore
e pace!


Luigino Ciotti - presidente circolo culturale "primomaggio"