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dicono di noi
18/04/2007
www.ephemerides.it

Ma che mondo è questo?
Padre Alex Zanotelli e Roberto De Romanis in conferenza alla Federico II

Si è tenuta il 17 aprile presso l’università “Federico II “ di Napoli la conferenza dal titolo “Ma che mondo è questo?” organizzata dalle docenti di Letteratura inglese presso la facoltà di Lingue, letterature e culture moderne europee dell’ateneo partenopeo Rosamaria Loretelli ed Anna Maria La Marra. Ad intervenire sul tema Roberto De Romanis, docente di Letteratura inglese e Didattica della cultura e delle istituzioni dei paesi anglofoni presso l’Università degli Studi di Perugia e curatore del libro “Ma che mondo è questo? Interviste sulle emergenze di inizio millennio”, nato dalla volontà di convogliare in un testo unico le multiformi e variegate prospettive di alcune personalità di spicco della cultura, della politica, della chiesa e delle organizzazioni umanitarie che con il loro operato hanno animato, nel corso dei suoi quindici anni di attività, le iniziative del circolo Primomaggio di Bastia Umbria.
“Non solo un altro mondo è possibile, ma questo mondo, il nostro mondo di oggi, è impossibile, non può resistere, ci sono ferite e piaghe profonde, da qualsiasi parte lo si guardi. Non possiamo più permetterci di vivere in un mondo ingiusto e violento. Il giorno in cui si iniziasse a mettere in pratica la Dichiarazione universale dei diritti umani, ci ritroveremmo in un mondo che finalmente può incominciare a progettare il proprio futuro, anziché, come sta accadendo, la propria autodistruzione”, queste le parole del fondatore di Emergency Gino Strada, riportate in apertura del volume da De Romanis a sintetizzare l’auspicio comune a tutti gli interventi ivi raccolti di dar voce a coloro che non ne hanno e di creare al contempo le premesse per un vivere civile che non sia disinteressato ma che contenga in sé il germe della consapevolezza e quindi dell’appartenenza ad una stessa umanità.

Tra gli intervistati da De Romanis anche Padre Alex Zanotelli che lo ha affiancato nel convegno. “Il muro di Berlino non è caduto ma esiste e diviene ogni giorno più alto. E’ il muro che divide chi ha da chi non ha” così Zanotelli, padre dell’ordine missionario dei Comboniani ed ispiratore di diversi movimenti pacifisti e solidali, apre il suo discorso che con occhio lucido e scevro di pregiudizi scandaglia con verità che trafigge e che smuove gli scandalosi risvolti della realtà del nostro tempo. “Solo il 20% della popolazione mondiale detiene la ricchezza e quindi il potere che esprime attraverso tre istituti : la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Dov’è la democrazia se metà della popolazione mondiale vive con meno di due dollari al giorno?” continua Padre Alex che, dopo una lunga esperienza in Africa come missionario nella bidonville di Korogocho, a Nairobi, ha scelto di rientrare in Italia per una nuova missione nel difficile contesto del rione Sanità di Napoli. Proprio da qui parte l’idea di una legge di iniziativa popolare volta a dichiarare l’acqua un diritto fondamentale dell’umanità. Sono infatti tre le principali emergenze di Napoli e del mondo individuate dal missionario: l’acqua, il cui accesso è negato a ben un miliardo e mezzo di persone; le armi, che mirano a difendere lo stile di vita del 20% delle genti del pianeta; i rifiuti, divenuti un business sia per la malavita che per le istituzioni. L’acqua, risorsa primaria ed imprescindibile per la vita di ogni essere vivente rischia di divenire merce il che si traduce in ulteriore fonte di ricchezza per le grandi multinazionali ed in morte per le popolazioni deboli della terra. “L’acqua deve essere gestita a totale capitale pubblico, a minor costo possibile per tutti e senza essere S.P.A” ribadisce con forza Zanotelli che conclude con un richiamo speranzoso alle coscienze dei singoli “ voi giovani siete l’unico presente che abbiamo. Si può uscire da questa situazione di collasso attraverso un processo culturale e d’informazione che parta dal basso e che faccia rinascere il senso di cittadinanza. Tocca a noi cambiare questo mondo e possiamo farlo uscendo dalle cerchie ristrette ed unendoci per divenire soggetto politico. La nostra responsabilità storica oggi è immensa.”

Annunziata R. Borriello