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28/02/2019
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Aleida Guevara arriva ad Assisi, la Lega all’attacco: “I valori del Che stonano con quelli della città della pace”
Per Stefano Pastorelli, "Fuori luogo, nonché blasfemo, l'accostamento del Che alla città di San Francesco"

Ad Assisi arriva la figlia di Che Guerava, Aleida Guevara, e la Lega va all’attacco. Con ordine. l’11 marzo alle 20.45 nei locali della Pro Civitate Christiana va in scena “Il sogno del Che”, un incontro con Aleida Guevara per parlare dell’attualità dei valori del Che. All’incontro intervengono Tonio Dell’Olio, presidente Pro Civitate Christiana, Luigino Ciotti, presidente circolo culturale “primomaggio”. Previsto anche un omaggio musicale al CHE di Carlos Ernesto Moscoso Thompson – chitarra, voce; Rodolfo Littera – percussioni; e Giorgio Panico – basso.

Aleida Guevara, 58 anni figlia del Che, medico pediatra specializzata in allergologia, lavora all’ospedale pediatrico Soler di L’Avana. È stata medico volontaria in Angola, Nicaragua e Ecuador, da sempre impegnata nel far conoscere la rivoluzione cubana in tutto il mondo. La sua visita in Italia è anche per far conoscere e raccogliere fondi per il progetto di Sostegno al Centro Studi Ernesto Che Guevara di L’Avana. Ad Assisi – ricordano dal circolo primomaggio – era già venuta nel 1993, insieme al noto gionalista Gianni Minà, autore di una famosa intervista a Fidel Castro pubblicata in un libro, e Maria del Carmen Ariet (allora responsabile dell’archivio della fondazione “Che Guevara”) e successivamente a Bastia Umbra il 26 maggio 1998, quando Ciotti, presidente del circolo, era assessore al bilancio ed alle politiche giovanili di questo Comune.

Ma la Lega Assisi non ci sta: “Il tema della serata – scrive il Coordinatore della Lega per il Comprensorio di Assisi, Bastia , Cannara, Stefano Pastorelli – tratterà del sogno del Che e dell’attualità dei suoi valori, il che francamente stona alquanto, con la nostra bellissima Assisi, riconosciuta in ogni dove come città della Pace. Precisiamo che non intendiamo far ricadere le colpe dei padri sui figli, ma è innegabile che Aleida Guevara condivida il passato del padre, tanto da scrivere lei stessa un’immaginaria lettera, in cui lo elogiava: ‘Il tuo esempio, il tuo pensiero e la tua azione sono presenti negli uomini onesti'”.

In una lunga nota (della quale riportiamo ampi stralci), Pastorelli si chiede “se non sia fuori luogo, nonché blasfemo, l’accostamento del Che alla città di San Francesco. In tutto questo la sinistra assisana che posizione prende? Non furono i compagni di partito del Pd, a firma Fiano, nel 2017 a promuovere un disegno di legge ancor più rigido contro l’apologia del fascismo? Allora chiediamo: non fu Che Guevara personalmente coinvolto in non meno di 144 esecuzioni sommarie, favorevole a una guerra nucleare con gli Stati Uniti anche al prezzo di sterminare l’intera popolazione cubana, promotore dei campi di lavoro forzato per “rieducare” i giovani, acerrimo avversario della musica e delle mode moderne, principale istigatore di ogni forma di repressione?”.

Ricordando alcune posizioni del Che – e che fu lui, secondo Pastorelli, “a introdurre a Cuba i lager nei quali finivano dissidenti, omosessuali, cattolici, testimoni di Geova, sacerdoti afro-cubani e altri ancora” – la Lega Assisi si chiede “cosa c’è di liberale in quest uomo per la sinistra, e quanti giovani che pure indossano le magliette con il volto del Che sarebbero disposti a seguire un programma di vita nello stile del Che? Il Che Guevara che la sinistra utilizza come santino, è lontanissimo dal mito propagandistico che ha sempre professato. Abbiamo visto che a distanza di 70 anni la sinistra si sente in pericolo verso il fascismo, ma perché lo stesso metro di giudizio non viene adottato anche verso i crimini contro l’umanità commessi anche e non solo dal Che e dal comunismo in genere? Ci aspettiamo ad ogni modo spiegazioni riguardo la presenza di Aleida Guevara ad Assisi, ed invitiamo caldamente gli organizzatori ad una valutazione più attenta sulla definizione dell’evento stesso e la scelta degli invitati, e soprattutto una eventuale ricollocazione evitando di strumentalizzare e di bestemmiare il nome di Assisi e di chi lo ha portato in auge, ossia, San Francesco, lui sì, Santo”.


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