Lettera di Luigi Scricciolo

Pubblichiamo questa lettera di Luigi Scricciolo così come è arivata a noi. Luigi lo abbiamo conosciuto in altri tempi ed abbiamo avuto una comune militanza politica in quella che allora era Democrazia Proletaria ed anzi lo abbiamo invitato in più di una occasione a fare comizi nella nostra Umbria. Il suo arresto ci sorprese molto e forse abbiamo fatto troppo poco per capire ciò che era successo. Il dato è che Luigi è stato per troppo tempo in galera ed è invece stato assolto senza, oltretutto, la stessa pubblicità di quando fu arrestato; tanto è vero che noi stessi non sapevamo che fine avesse fatto. Far girare queste informazioni è il minimo che possiamo fare contro una giustizia che giusta non è e una informazione che è disinformazione. Ovviamente l'invito è anche a comprare il Diario di questa vicenda che è emblematica della storia di questo paese.

Egregio Direttore,

vorrei inviarLe il mio Diario dal Titolo "20 anni in attesa di giustizia", pubblicato dalla Editrice Memori (www.memori.it), nel quale ripercorro la mia vicenda umana e giudiziaria.
Come Lei ricorderà all'inizio degli anni '80 fui arrestato con accuse terribili (partecipazione esterna al terrorismo, tentativo di spionaggio, ecc.) mentre ricoprivo la carica di responsabile esteri della Uil. La mia esperienza politica, maturata prima nel Movimento poi in Democrazia Proletaria, era fondata sul ripudio della violenza, sulla solidarietà, sulla difesa dei diritti umani ovunque calpestati.
Fui, tra l'altro, l'organizzatore politico del viaggio di Lech Walesa in Italia. Ma tutto ciò non fu sufficiente ad allontanare da me mandati di cattura, carcerazione ed istruttoria con il vecchio rito. La mia vicenda giudiziaria ebbe grande risalto nella stampa e non poteva essere diversamente per le accuse ed il ruolo svolto nel Sindacato. Naturalmente la mia detenzione (oltre 2 anni in isolamento) mi impediva di far sentire le mie ragioni e riequilibrare l'informazione. Poi dopo un altro anno agli arresti domiciliari, lentamente ed inesorabilmente il mio caso finì nell'oblìo.
Quando dopo oltre 20 anni, la Procura di Roma chiuse la istruttoria, fui prosciolto da tutte le accuse. Il proscioglimento in istruttoria chiudeva il "caso Scricciolo" ma nessuno ne diede notizia. Ed era in qualche modo naturale.
Questo mio Diario vuole essere occasione per ricordare la mia vicenda e la sua positiva conclusione. E per rivendicare quella verità che a lungo è stata negata.
Anche per questo, sarei lieto se la sua emittente desse la notizia di questo Diario con la Prefazione di Mario Capanna e l'introduzione di Daniele Repetto.
Nel ringraziarLa per l'attenzione che vorrà dedicare a questo mio Diario, Le invio i miei più cordiali saluti e, sarà mia cura (se di interesse della testata ) inviare il volume all'indirizzo postale che vorrà inviarmi.


Biografia minima

Umbro del Lago Trasimeno, nel 1968 avevo vent'anni ed iniziavo la mia militanza politica nella nuova sinistra. Nato in una famiglia comunista, aderisco all'Unione dei Comunisti italiani (m-l) fin dalla fondazione dopo aver partecipato a tutte le iniziative del "movimento studentesco" (1968). L'Unione subisce una frattura interna; la stragrande maggioranza dei militanti lascia l'organizzazione. Ed io con loro. Con un gruppo di compagni-amici partecipo alla controinchiesta sulla strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano da cui uscirà il volume, pubblicato dall'Editrice Savelli, "La strage di stato" (1970). Alla fine del 1969, in pieno autunno caldo, mi unisco alla Rivista antimperialista "Città Futura" fino allo scioglimento del Collettivo redazionale: alcuni aderiranno ad Avanguardia Operaia, altri come me nel Partito di Unità Proletaria. Dalla nostra rivista prenderà il nome la prima radio libera militante della sinistra romana, Città Futura. Avanguardia Operaia, una parte del Partito di Unità Operaia e la Lega dei Comunisti (in gergo, Ao-Pdup-Lega) fondano Democrazia Proletaria (1976): lavoro alla costruzione dell'Ufficio Internazionale di cui assumerò la responsabilità. Nel 1979, al termine della campagna elettorale per il primo Parlamento Europeo, lascio Dp per entrare nel Dipartimento internazionale della Uil. Distaccato sindacale dall'Ente dove ero stato assunto nel 1975, il Servizio per i Contributi Agricoli Unificati (in seguito assorbito nell'Inps), assumo, nel giro di un anno, la direzione del Dipartimento, confermato nell'incarico all'8° Congresso nazionale dell'Uil ("Dall'antagonismo al protagonismo"), svoltosi a Roma (10-15 giugno). Il 4 febbraio 1982, sono stato arrestato a Firenze con accuse di terrorismo e poi di spionaggio. Prosciolto in istruttoria da tutte le accusa, vent'anni dopo.